Se non si è ancora fatto ricorso alle statine o se si sta valutando di assumere degli integratori per colesterolo e trigliceridi alti, in questo caso bisogna selezionare due tipologie di elementi. Per il colesterolo sono indicati prodotti che contengono berberina e chitosano, che non bloccano la produzione a livello del fegato, ma favoriscono lo smaltimento tramite le feci del colesterolo in eccesso (colesterolo totale, LDL e HDL). Per i trigliceridi invece gli Omega 3 di origine animale (pesce) favoriscono la diminuzione dei lipidi in eccesso, grazie al prezioso contributo dei principi attivi EPA e DHA.
Può capitare che tramite delle analisi del sangue si scopra di avere i livelli di colesterolo alto. Le cause sono riconducibili molto spesso ad un livello di infiammazione alto nel corpo: l’organismo cerca di proteggersi da queste infiammazioni tramite l’aumento della produzione di colesterolo, che contrariamente a quanto si pensa, non è un nemico da combattere, ma un valido alleato che tenta di “tappare delle falle” portando alle cellule infiammate il giusto sostegno.
Dopo aver accertato, tramite le analisi del sangue del cosiddetto “profilo lipidico”, che il colesterolo è in eccesso (LDL, HDL, Colesterolo Totale e VLDL), allora è bene mettere in atto delle strategie per ridurre il colesterolo in eccesso. A tale scopo, senza per forza ricorrere alle statine, si possono attuare due percorsi (in accordo con la terapia indicata dal proprio medico curante): lavorare sull’alimentazione, riducendo la quantità di zuccheri consumati (carboidrati complessi) e aiutare il corpo a smaltire il colesterolo in eccesso tramite sostanze quali la berberina ed il chitosano. Certamente uno stile di vita attento al movimento ed alla buona qualità del sonno può ulteriormente aiutare la persona nel proprio percorso di miglioramento.
Il colesterolo totale è considerato alto quando supera il valore di 200 mg/dL, valore che si può individuare tramite delle analisi del sangue. Spesso allora si ricorre alle statine, di sintesi o naturali come la monacolina K, presente nel riso rosso fermentato, per limitare la produzione di colesterolo a livello epatico (fegato). Visto che però gli effetti collaterali delle statine non sono né pochi né poco frequenti, spesso si cercano soluzioni alternative. Accanto alla dieta, che è il vero aspetto da curare con attenzione, si può aiutare il corpo a rimanere in salute tramite l’assunzione di integratori di berberina e di chitosano, che attraverso un processo legato alla produzione di bile, favoriscono lo smaltimento del colesterolo in eccesso con risultati misurabili attraverso delle analisi pre e post integrazione.
Non è semplice affermare con certezza quale sia il migliore integratore per colesterolo e trigliceridi e per orientarsi tra la vasta offerta di integratori per il colesterolo bisogna avere consapevolezza di ciò che si sta per assumere.
C’è una grande differenza che può risultare utile conoscere, che è la seguente.
Gli integratori per abbassare il colesterolo si dividono in due categorie: quelli che bloccano la produzione di colesterolo, inibendo un enzima, e dando una chiara istruzione al fegato “non produrre colesterolo” e quelli che invece lasciano che il corpo produca tutto il colesterolo che serve (il colesterolo è importantissimo per la produzione di vitamina D e la formazione della membrana cellulare, tra le tante funzioni che svolge) e che poi aiutano, a livello intestinale, a smaltire il colesterolo in eccesso.
Il migliore integratore per abbassare i trigliceridi, come già detto in precedenza, risulta essere senza dubbio l’Omega3, che molti conoscono sotto il nome di olio di pesce (anche se l’olio di pesce contiene anche Omega6 e non solo).
Quando attraverso delle analisi del sangue si scopre che il proprio profilo lipidico (i valori di colesterolo e trigliceridi) è sopra i livelli di guardia, si iniziano a cercare soluzioni per combattere il colesterolo, o meglio, abbassarne i livelli. Esistono integratori per colesterolo e trigliceridi che possono aiutare ad abbassare i livelli anche senza fare ricorso alle statine, anche naturali, come il riso rosso.
Se non si è ancora fatto ricorso alle statine o se si sta valutando di assumere degli integratori per colesterolo e trigliceridi alti, in questo caso bisogna selezionare due tipologie di elementi. Per il colesterolo sono indicati prodotti che contengono berberina e chitosano, che non bloccano la produzione a livello del fegato, ma favoriscono lo smaltimento tramite le feci del colesterolo in eccesso (colesterolo totale, LDL e HDL). Per i trigliceridi invece gli Omega 3 di origine animale (pesce) favoriscono la diminuzione dei lipidi in eccesso, grazie al prezioso contributo dei principi attivi EPA e DHA.
Può capitare che tramite delle analisi del sangue si scopra di avere i livelli di colesterolo alto. Le cause sono riconducibili molto spesso ad un livello di infiammazione alto nel corpo: l’organismo cerca di proteggersi da queste infiammazioni tramite l’aumento della produzione di colesterolo, che contrariamente a quanto si pensa, non è un nemico da combattere, ma un valido alleato che tenta di “tappare delle falle” portando alle cellule infiammate il giusto sostegno.
Dopo aver accertato, tramite le analisi del sangue del cosiddetto “profilo lipidico”, che il colesterolo è in eccesso (LDL, HDL, Colesterolo Totale e VLDL), allora è bene mettere in atto delle strategie per ridurre il colesterolo in eccesso. A tale scopo, senza per forza ricorrere alle statine, si possono attuare due percorsi (in accordo con la terapia indicata dal proprio medico curante): lavorare sull’alimentazione, riducendo la quantità di zuccheri consumati (carboidrati complessi) e aiutare il corpo a smaltire il colesterolo in eccesso tramite sostanze quali la berberina ed il chitosano. Certamente uno stile di vita attento al movimento ed alla buona qualità del sonno può ulteriormente aiutare la persona nel proprio percorso di miglioramento.
Il colesterolo totale è considerato alto quando supera il valore di 200 mg/dL, valore che si può individuare tramite delle analisi del sangue. Spesso allora si ricorre alle statine, di sintesi o naturali come la monacolina K, presente nel riso rosso fermentato, per limitare la produzione di colesterolo a livello epatico (fegato). Visto che però gli effetti collaterali delle statine non sono né pochi né poco frequenti, spesso si cercano soluzioni alternative. Accanto alla dieta, che è il vero aspetto da curare con attenzione, si può aiutare il corpo a rimanere in salute tramite l’assunzione di integratori di berberina e di chitosano, che attraverso un processo legato alla produzione di bile, favoriscono lo smaltimento del colesterolo in eccesso con risultati misurabili attraverso delle analisi pre e post integrazione.
Non è semplice affermare con certezza quale sia il migliore integratore per colesterolo e trigliceridi e per orientarsi tra la vasta offerta di integratori per il colesterolo bisogna avere consapevolezza di ciò che si sta per assumere.
C’è una grande differenza che può risultare utile conoscere, che è la seguente.
Gli integratori per abbassare il colesterolo si dividono in due categorie: quelli che bloccano la produzione di colesterolo, inibendo un enzima, e dando una chiara istruzione al fegato “non produrre colesterolo” e quelli che invece lasciano che il corpo produca tutto il colesterolo che serve (il colesterolo è importantissimo per la produzione di vitamina D e la formazione della membrana cellulare, tra le tante funzioni che svolge) e che poi aiutano, a livello intestinale, a smaltire il colesterolo in eccesso.
Il migliore integratore per abbassare i trigliceridi, come già detto in precedenza, risulta essere senza dubbio l’Omega3, che molti conoscono sotto il nome di olio di pesce (anche se l’olio di pesce contiene anche Omega6 e non solo).
Se non si è ancora fatto ricorso alle statine o se si sta valutando di assumere degli integratori per colesterolo e trigliceridi alti, in questo caso bisogna selezionare due tipologie di elementi. Per il colesterolo sono indicati prodotti che contengono berberina e chitosano, che non bloccano la produzione a livello del fegato, ma favoriscono lo smaltimento tramite le feci del colesterolo in eccesso (colesterolo totale, LDL e HDL). Per i trigliceridi invece gli Omega 3 di origine animale (pesce) favoriscono la diminuzione dei lipidi in eccesso, grazie al prezioso contributo dei principi attivi EPA e DHA.
Può capitare che tramite delle analisi del sangue si scopra di avere i livelli di colesterolo alto. Le cause sono riconducibili molto spesso ad un livello di infiammazione alto nel corpo: l’organismo cerca di proteggersi da queste infiammazioni tramite l’aumento della produzione di colesterolo, che contrariamente a quanto si pensa, non è un nemico da combattere, ma un valido alleato che tenta di “tappare delle falle” portando alle cellule infiammate il giusto sostegno.
Dopo aver accertato, tramite le analisi del sangue del cosiddetto “profilo lipidico”, che il colesterolo è in eccesso (LDL, HDL, Colesterolo Totale e VLDL), allora è bene mettere in atto delle strategie per ridurre il colesterolo in eccesso. A tale scopo, senza per forza ricorrere alle statine, si possono attuare due percorsi (in accordo con la terapia indicata dal proprio medico curante): lavorare sull’alimentazione, riducendo la quantità di zuccheri consumati (carboidrati complessi) e aiutare il corpo a smaltire il colesterolo in eccesso tramite sostanze quali la berberina ed il chitosano. Certamente uno stile di vita attento al movimento ed alla buona qualità del sonno può ulteriormente aiutare la persona nel proprio percorso di miglioramento.
Il colesterolo totale è considerato alto quando supera il valore di 200 mg/dL, valore che si può individuare tramite delle analisi del sangue. Spesso allora si ricorre alle statine, di sintesi o naturali come la monacolina K, presente nel riso rosso fermentato, per limitare la produzione di colesterolo a livello epatico (fegato). Visto che però gli effetti collaterali delle statine non sono né pochi né poco frequenti, spesso si cercano soluzioni alternative. Accanto alla dieta, che è il vero aspetto da curare con attenzione, si può aiutare il corpo a rimanere in salute tramite l’assunzione di integratori di berberina e di chitosano, che attraverso un processo legato alla produzione di bile, favoriscono lo smaltimento del colesterolo in eccesso con risultati misurabili attraverso delle analisi pre e post integrazione.
Non è semplice affermare con certezza quale sia il migliore integratore per colesterolo e trigliceridi e per orientarsi tra la vasta offerta di integratori per il colesterolo bisogna avere consapevolezza di ciò che si sta per assumere.
C’è una grande differenza che può risultare utile conoscere, che è la seguente.
Gli integratori per abbassare il colesterolo si dividono in due categorie: quelli che bloccano la produzione di colesterolo, inibendo un enzima, e dando una chiara istruzione al fegato “non produrre colesterolo” e quelli che invece lasciano che il corpo produca tutto il colesterolo che serve (il colesterolo è importantissimo per la produzione di vitamina D e la formazione della membrana cellulare, tra le tante funzioni che svolge) e che poi aiutano, a livello intestinale, a smaltire il colesterolo in eccesso.
Il migliore integratore per abbassare i trigliceridi, come già detto in precedenza, risulta essere senza dubbio l’Omega3, che molti conoscono sotto il nome di olio di pesce (anche se l’olio di pesce contiene anche Omega6 e non solo).