Se ti chiesto cosa stia ad indicare la sigla NRV, presente su tutti i prodotti alimentari e di integrazione, sei arrivato sulla pagina giusta per un approfondimento breve, ma esaustivo.
La sigla NRV: cosa vuol dire
La sigla NRV è un acronimo che sta per Nutrient References Value ed è espressa in inglese (la versione italiana è VNR – Valori Nutrizionali di Riferimento).
Sugli integratori alimentari, in particolare, indica la dose di vitamine, minerali e fibre (detti micronutrienti) che una persona dovrebbe cercare di assumere quotidianamente, avendo come parametro da raggiungere, questi valori nutrizionali di riferimento.
La sigla NRV che si trova sulle etichette è in genere accompagnata da una percentuale, del tipo “60% del NRV”, o “200% del NRV”, che aiuta e orienta il consumatore.
Che differenza c’è tra RDA e NRV?
Fino a qualche anno fa si parlava di RDA – Recommended Daily Allowance (Dose Giornaliera Raccomandata), un concetto introdotto da alcuni studi americani realizzati negli anni ’40.
Attraverso il regolamento europeo 1169/2011 , la vecchia sigla RDA è stata sostituita dalla sigla NRV.
Quindi, dal punto di vista del significato non è cambiato nulla, è cambiata solo la nomenclatura, ovvero la sigla, da RDA a NRV. Anche i valori sono rimasti i medesimi.
Questo il quadro in breve, ma c’è una spiegazione ulteriore per chi vuole approfondire.
Perché è possibile trovare in etichetta NRV superiori al 100%?
Come spiegato poco sopra, i valori nutrizionali di riferimento indicano le dosi che una persona dovrebbe come minimo raggiungere quotidianamente attraverso la sola alimentazione o con il supporto dell’integrazione.
La parola raccomandata crea confusione
C’è un’enorme confusione sul termine “raccomandata”: ecco perché probabilmente è stato scelto di sostituire la sigla, eliminando la parola “raccomandata” ed inserendo il concetto di “riferimento”.
Molti pensano che la dose raccomandata sia una dose massima da raggiungere, per cui non si spiegano come sia possibile che i produttori di integratori alimentari (ad esempio) possano mettere in circolazione dei prodotti che apportano dosi di vitamine o minerali decisamente superiori a quelle raccomandate.
In linea teorica è un’osservazione comprensibile, ma perché si parte da un concetto errato.
La dose raccomandata non è una dose massima da raggiungere ogni giorno, è una dose invece “caldeggiata, consigliata” (qui il significato, riportato da Treccani).
Quindi la “dose raccomandata” non è un tetto massimo, ma è un parametro di riferimento da cercare di raggiungere quotidianamente, per dare al proprio corpo le sostanze (macronutrienti e micronutrienti) di cui necessita.
A conferma di ciò, il regolamento europeo ha fissato sia dei valori di riferimento (i già nominati NRV) , sia dei tetti massimi assumibili tramite integratori alimentari: ad esempio, il VNR (diciamolo in italiano questa volta) per lo iodio è di 150 microgrammi, ma il massimo che si può apportare con un integratore è di 225 microgrammi.
Ad esempio, nel nostro prodotto Super B, lo iodio è presente nella quantità di 200 microgrammi, che è il 133% del VNR (il che, come spiegato, è possibile), ma sotto il tetto massimo di 225 microgrammi.

C’è anche da dire che non tutti gli elementi hanno un VRN, per alcuni non è stato indicato un limite (come nel caso di Myo Inositolo e Coenzima Q10 qui sopra).
Esiste anche un tetto minimo (di cui nessuno parla), che nel regolamento europeo però è indicato: si tratta di raggiungere almeno il 15% del VNR, percentuale che il regolamento chiama “quantità significativa”.
È più chiaro ora il concetto in merito ai NRV?
Ricapitoliamo:
- la vecchia sigla RDA è andata in pensione dopo la stesura del regolamento 1169/2011 (che poi è entrato in vigore nel corso del 2014)
- la sigla RDA è stata sostituita dalla sigla NRV (o VNR in italiano)
- esistono delle dosi “di riferimento” da raggiungere ogni giorno per stare in forma e in salute e sono indicate in etichetta con i VNR, sia sui cibi che sugli integratori
- esistono delle dosi massime che si possono apportare giornalmente con gli integratori, ecco perché spesso i valori percentuali superano il 100%
Esistono allora dei tetti massimi? Come conoscerli?
Il produttore non è tenuto ad informare il consumatore su quali siano le dosi massime apportabili, ma se l’integratore è in commercio è perché il Ministero della Salute Italiano lo ha ritenuto idoneo e non ha bloccato il produttore che, prima di poterlo commercializzare, deve avviare una pratica di notifica al Ministero.
Per chi volesse comunque per curiosità scoprire quali sono le dosi massime consentite dal Ministero della Salute, indichiamo il link istituzionale, consultato per lo più dai produttori di integratori, ma di facile lettura e consultabile qui in pdf ed aggiornato al 2019.
Con questo articolo ci auguriamo di aver fatto chiarezza in merito al significato della sigla NRV e della sua evoluzione nel tempo.